VON BRAUN PASSA AL SERVIZIO DEGLI USA


Preparazione della testata di una V2

Già dal 1927, i membri della Società tedesca sui razzi iniziarono i primi test sui razzi a combustibile liquido. Nel 1932, il Reichswehr (la Difesa Nazionale Tedesca) si interessò degli sviluppi di questi test soprattutto per il settore militare, e una squadra condotta dal Generale Walter Dornberger rimase molto impressionata dal test di un vettore progettato e costruito da Wernher von Braun. Nonostante le abilità di questo primo razzo fossero molto limitate, Dornberger riuscì a capire il genio di von Braun e lo spronò ad entrare nei militari.
Von Braun accettò, così come fecero molti altri membri della società. Nel dicembre del 1934, ebbe un altro successo con il missile A-2, un piccolo modello spinto da etanolo e ossigeno liquido, ma con una affidabilità maggiore.
Dal 1936, il team di von Braun si concentrò sulla costruzione dei successori del razzo A-2, l'A-3 e l'A-4. Quest'ultimo era un progetto che prevedeva un portata di ben 200 km, un'altitudine di 80 km, e una capacità di trasportare una tonnellata di carico utile. Questo netto miglioramento era dovuto a una totale revisione dei motori fatta da Walter Thiel. Era ormai chiaro che i progetti di von Braun stavano diventando realtà, così il Generale Dornberger trasferì il team da Kummersdorf (vicino a Berlino) verso una piccola città, Peenemünde, sull'isola di Usedom (litorale baltico della Germania), per fornire più infrastrutture per i test, e soprattutto maggior segretezza.
Il razzo A-3 risultò dare dei problemi, così si decise di riiniziare lo sviluppo di questo sotto il nome di razzo A-5. Questa nuova versione era decisamente più affidabile e nel 1941, erano già stati testati circa 70 razzi A-5. Il primo missile A-4 volò nel marzo del 1942 per circa 1,5 km e si schiantò in mare. Il secondo raggiunse un'altitudine di 11km prima di esplodere. Il terzo, lanciato il 3 ottobre 1942, seguì quasi una traiettoria perfetta, atterrò a 193 km di distanza, e divenne il primo oggetto costruito dall'uomo ad entrare nello spazio.
La produzione partì nel 1943, anche se gli alleati erano già a conoscenza dell'arma tedesca. Infatti, durante un test in Polonia, un missile fu recuperato dagli agenti segreti della resistenza polacca e i particolari tecnici erano stati trasmessi al servizio segreto brittannico. Gli inglesi lanciarono una pesante campagna di bombardamenti contro la base di Peenemünde, che causò ritardi nella produzione dei razzi e la morte di molti operai, che erano i detenuti del campo di concentramento vicino.
Dornberger aveva sempre desiderato una rampa di lancio mobile per i V-2, ma Hitler fece pressione per la costruzione di immense strutture sotterranee per il lancio. I razzi venivano prodotti in più fabbriche e spediti lungo le linee ferroviarie, in modo da permettere dei lanci quasi ininterrotti verso il nemico.
La produzione del missile avveniva in grandi fabbriche sotteranee, come la tristemente nota Dora Mittelbau, al riparo dai bombardamenti alleati. Il costo di produzione di una V-2 era comparabile a quello di un bombardiere e certamente non giustificato dal limitato carico (meno di una tonnellata) di alto esplosivo.
Questa constatazione fece credere ai servizi segreti alleati che il successivo passo tedesco fosse l'uso del missile come vettore per una costruenda bomba a fissione nucleare.



La V-2 ebbe una breve ma intensa storia di utilizzazione nell'immediato dopoguerra. Sia gli americani che i russi poterono disporre di centinaia di questi missili al fine di far partire i propri programmi spaziali sulla base delle ricerche tedesche che si erano rivelate molto ingegnose, economiche ed ecologiche si pensi che il sistema di propulsione di tali razzi consisteva nella miscela dei due composti liqudi dell'alcool etilico, estratto dalle patate, e dell'acqua ossigentata pura, che generavano quantità di gas tali da fornire una spinta - fino ad allora - senza precedenti e che solo combustibili derivanti dal petrolio erano in grado di fornire. Molti missili costruiti alla fine degli anni Quaranta ed inizio degli anni Cinquanta derivano dal progetto tedesco, un brillante esempio fu il missile Redstone derivato dalla tecnologia della V-2 permise agli Stati Uniti di lanciare il suo primo satellite orbitale Explorer 1 e successivamente il primo astronauta in un volo suborbitale del programma Mercury.
L'epopea della costruzione delle V-2 viene raccontata nel romanzo postmodernista L'Arcobaleno della gravità dello statunitense Thomas Pynchon.